Un pomeriggio di inizio mese prenoto dal parrucchiere un appuntamento per una piega. Mi presento il giorno dopo vestita da lavoro, con una faccia sconvolta e per niente femminile. Mi viene incontro un ragazzo alto, bello, moro e con un sorriso disarmante.
- Ti prendo la giacca?
- No grazie, ce la faccio da sola!
E con un "ghigno" malizioso lo spiazzo. Gli sfilo di mano l'appendino e ci poso sopra la mia giacca. Così devono essere le donne, sicure ed emancipate. Non so cosa mi è preso. Forse il diavolo si è impossessato per un attimo di me. Magari il diavolo in persona no, ma un suo aiutante in vena di divertirsi e fare danni sì. Ridiamo e scherziamo come fossimo vecchi amici, sembriamo compagni del liceo ritrovati per uno strano caso, per una strana coincidenza. Sento le occhiate delle sue colleghe addosso... penso "ragazzine" e ritorno a fare l'oca giuliva. Avrei voluto fermare il tempo, potermi godere ancora un pò quel momento. Ma il tempo è il mio peggior nemico e mi è sempre alle calcagna. Anche quella sera ho sentito il morso penetrarmi la carne debole. Saluto e ringrazio ma in testa ho solo un pensiero: "Perchè il destino ha voluto farmi incontrare lui? Perchè in questi giorni di tormenta interiore, ha voluto far comparire come per magia, una persona (lui) che in un attimo ha saputo risvegliare quei sensi che ormai giacevano inermi da tempo?".
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