giovedì 7 ottobre 2010

Toccare il fondo



Ho veramente toccato il fondo.

Mi vergogno perfino a scriverlo qui dove nessuno mi conosce e dove mi leggeranno sì e no 4 gatti... senza offendere i gatti eh?

Ho creato un profilo su facebook fasullo.

Mi sono messa d'impegno e ce l'ho fatta. Ora dovrò memorizzare l'ennesima password senza poterla scrivere da nessuna parte così se per caso la dimentico, addio fb, addio blog, addio... cosa? Ma di cosa mi sto preoccupando? Dovrei preoccuparmi dei miei figli che vanno a scuola, del mio lavoro che assorbe tutte le mie energie, di mio marito che in questo periodo ha dei problemi di salute. Ed io? Mi sento una merda. Mi sono trasformata in una crocerossina e nel frattempo cerco amicizie su facebook.

6 commenti:

asco ha detto...

Se tu fossi una popolana, una sciampista, una donna comune, avresti ugualmente toccato il fondo ma, la scarsa vivacità mentale che caratterizza questo genere di donne, ti avrebbe assicurato l'impossibilità di discese ulteriori.
Tu invece sei intelligente, scrivi bene, sei sveglia e perfettamente conscia di ciò che ti accade intorno. Sai essere anche ironica. E scrivi bene, lo so che l'ho già scritto ma volevo doppiamente dirtelo.
L'esercizio dell'intelligenza dunque, è in grado di far superare a noi stessi qualsiasi barriera e, pertanto, non esiste fondo che tenga: inizierai a scavare.
O a risalire.

Paolo ha detto...

Non hai toccato il fondo. Sei una persona - prima ancora che una donna - che cerca. Cercare è faticoso, e può essere frustrante, soprattutto se cerchi "qualcosa" che non sai bene che cosa sia.
Con mia moglie mi trovo in una situazione simile alla tua: amore, con la A minuscola, affetto, coccole, ma so che non lei, ormai, non vuole nulla di più e di diverso nel nostro ménage. Darle di più non è solo inutile, ma per me anche frustrante e quindi dannoso. Sto imparando ad accettare (si chiama rassegnazione, in questo caso) i suoi limiti, la sua vera o pretesa ingenuità, la sua difficoltà ad aprirsi davvero, la sua scarsa capacià di gesti amorevoli o amorosi.
Un po' è una faccenda di "letto", di intesa sessuale che si spegne, di "passione" se vuoi. Ma un po' è che io sono cambiato in una direzione diversa rispetto a quella in cui è cambiata lei. Io alle soglie dei 50 anni voglio continuare a essere giovane, curioso, a esplorare; lei mi sembra ogni giorno di più sua madre. La mia "amica" (virgolette anche qui), che purtroppo la conosce bene, la definisce bigotta. Ecco, mia moglie non era bigotta. Mia moglie non aveva sempre freddo, mal di pancia, sonno al momento di fare l'amore. E non sbadigliava durante le nostre effusioni. Ma ora sì.
Possibile, mi chiedo, che io sia diventato un compagno di letto così noioso? Non mi pare proprio, anzi ho fatto di tutto nell'ultimo anno per riaccendere la nostra passione...
Guarda, secondo me per tradire bisogna essere in due, e solo eventualmente in tre: gli attori principali sono il marito e la moglie; la terza, o il terzo sono solo una conseguenza. Che cosa voglio dire? Che per me è stato così: un lungo periodo di intiepidimento, molti avvertimenti (talvolta taciti, ma spesso espressi e addirittura espliciti) a mia moglie perchè facesse attenzione a non perdermi, la sua apparente convinzione di far parte di una bella coppia da Mulino bianco. E dopo tanto - vuoto - Mulino bianco mi sono avvicinato a Lei, e mi sono innamorato in fretta. Ma una sera di gennaio, ancora prima dell'inizio della nostra storia, con un pretesto ero uscito a cena con Lei, e mia moglie lo sapeva. E' stata una gran sera, abbiamo parlato in auto fino all'una. Io sapevo bene che la mia non era amicizia. Quando sono tornato a casa ho svegliato mia moglie, e ho fatto l'amore con lei, cosa che non accadeva da settimane. L'ho fatto con amore, con trasporto, con passione (nota che dico "l'ho" e non "l'abbiamo"), quella notte e ancora il giorno dopo e ancora di sera. Era il mio modo per dirle "Fa' attenzione a me, non lasciare che me ne vada". Ma mi ha lasciato andare.

Io ti consiglio (anche se non me l'hai chiesto) di cercare amicizie, ma senza buttarti via.
Dammi il tuo profilo fasullo, ti vengo a trovare su fb.
Non smettere di pensare, non smettere di scrivere.

Paolo ha detto...

Non hai toccato il fondo. Sei una persona - prima ancora che una donna - che cerca. Cercare è faticoso, e può essere frustrante, soprattutto se cerchi "qualcosa" che non sai bene che cosa sia.
Con mia moglie mi trovo in una situazione simile alla tua: amore, con la A minuscola, affetto, coccole, ma so che non lei, ormai, non vuole nulla di più e di diverso nel nostro ménage. Darle di più non è solo inutile, ma per me anche frustrante e quindi dannoso. Sto imparando ad accettare (si chiama rassegnazione, in questo caso) i suoi limiti, la sua vera o pretesa ingenuità, la sua difficoltà ad aprirsi davvero, la sua scarsa capacià di gesti amorevoli o amorosi.
Un po' è una faccenda di "letto", di intesa sessuale che si spegne, di "passione" se vuoi. Ma un po' è che io sono cambiato in una direzione diversa rispetto a quella in cui è cambiata lei. Io alle soglie dei 50 anni voglio continuare a essere giovane, curioso, a esplorare; lei mi sembra ogni giorno di più sua madre. La mia "amica" (virgolette anche qui), che purtroppo la conosce bene, la definisce bigotta. Ecco, mia moglie non era bigotta. Mia moglie non aveva sempre freddo, mal di pancia, sonno al momento di fare l'amore. E non sbadigliava durante le nostre effusioni. Ma ora sì.
Possibile, mi chiedo, che io sia diventato un compagno di letto così noioso? Non mi pare proprio, anzi ho fatto di tutto nell'ultimo anno per riaccendere la nostra passione...
[fine della prima parte...]

Paolo ha detto...

[seconda parte]
Guarda, secondo me per tradire bisogna essere in due, e solo eventualmente in tre: gli attori principali sono il marito e la moglie; la terza, o il terzo sono solo una conseguenza. Che cosa voglio dire? Che per me è stato così: un lungo periodo di intiepidimento, molti avvertimenti (talvolta taciti, ma spesso espressi e addirittura espliciti) a mia moglie perchè facesse attenzione a non perdermi, la sua apparente convinzione di far parte di una bella coppia da Mulino bianco. E dopo tanto - vuoto - Mulino bianco mi sono avvicinato a Lei, e mi sono innamorato in fretta. Ma una sera di gennaio, ancora prima dell'inizio della nostra storia, con un pretesto ero uscito a cena con Lei, e mia moglie lo sapeva. E' stata una gran sera, abbiamo parlato in auto fino all'una. Io sapevo bene che la mia non era amicizia. Quando sono tornato a casa ho svegliato mia moglie, e ho fatto l'amore con lei, cosa che non accadeva da settimane. L'ho fatto con amore, con trasporto, con passione (nota che dico "l'ho" e non "l'abbiamo"), quella notte e ancora il giorno dopo e ancora di sera. Era il mio modo per dirle "Fa' attenzione a me, non lasciare che me ne vada". Ma mi ha lasciato andare.

Io ti consiglio (anche se non me l'hai chiesto) di cercare amicizie, ma senza buttarti via.
Dammi il tuo profilo fasullo, ti vengo a trovare su fb.
Non smettere di pensare, non smettere di scrivere.
Con simpatia
Paolo

D. ha detto...

Non mi importa dover risalire o scavare ulteriormente il fondo per trovare quella "cosa" di cui sento il bisogno in questo periodo della mia vita. Va dove ti porta il cuore, diceva il titolo di un libro. Io vado, seguo l'istinto, quel che sarà, sarà. Grazie.

Giusto, cercare, ma cercare cosa? Non vorrei cercare nel posto sbagliato, non vorrei un giorno capire che la "cosa" che sto cercando si trova solo nel mondo dei sogni. Perchè Paolo parli dei SUOI limiti. Non sono forse i nostri limiti che ci rassegniamo alla nostra vita? Che se anche facciamo finta di dargli un senso, facendoci l'amante, non abbiamo il coraggio o la voglia di troncare con la vita che ci sta tenendo in gabbia? Non è questo un limite? Alla fine il collante di una coppia è la passione, neanche tanto il sesso, può esserci anche tra coppie "intiepidite" (scusa se uso un tuo termine), dalla quotidianità. Siamo tutti consci però che la passione dopo mesi, anni di convivenza, scema. Allora perché ci incaponiamo tanto a ricercarla e ricercarla e ricercarla? Siamo in fondo tutti degli autolesionisti, oppure non riusciamo mai ad accontentarci? Troppe domande e come al solito senza risposte. Non ce l'ho con nessuno, ma vorrei anch'io il mio angolo per sognare. Ti darò il mio nome fasullo, devo solo cercare la tua mail.

D.

Paolo ha detto...

paolomoret@gmail.com