Dovrei forse avere dei sensi di colpa? Dovrei vergognarmi di quello che ho fatto? Dovrei vergognarmi dei pensieri che ho avuto in testa? Camminare per le strade a testa china e non riuscire a guardare più negli occhi mio marito? No. Sono egoista, forse presuntuosa, ma non ho fatto niente di male. Occhio non vede, cuore non duole.
Ci ho pensato e ripensato. Alla fine ho cancellato il profilo fasullo che avevo su facebook. Dopo il grande scivolone, ho raso al suolo ogni foto, cancellato ogni messaggio, "ucciso" tutti gli amici. Amici, mi viene da ridere. Perché poi chiamarli così?
A proposito di scivoloni. Non vi ho mai raccontato la facciata che ho avuto incontrando "l'uomo dei miei sogni" conosciuto su fb. Un giorno, navigando tra facce sconosciute e sorrisi a 32 denti, vedo lui. Si chiama Andrea, ha 33 anni ed è di Milano. Nella foto del profilo indossa una camicia nera tenuta aperta sul petto. Non troppo aperta però da sembrare un tamarro, ma quanto basta da essere Uomo. L'uomo, ha un bel fisico ed un sorriso invitante. Gli chiedo l'amicizia e dopo poco cominciamo a messaggiarci. Prima qualche messaggio di presentazione, poi messaggi ironici, maliziosi e ricchi di doppi senso. Senza cadere nel volgare, passiamo alla chat. Non avevo mai chattato prima ad ora, non sapevo neanche come si facesse.
Andrea è simpatico, simpatico e bello da impazzire. Non quella bellezza convenzionale però. Andrea è maschio. Dopo un breve periodo decidiamo che è venuto il momento d'incontrarci. Per lavoro, deve passare dalla mia città, ma non è solo. Chissenefrega, penso io. Decido di portarmi un'amica. L'unica che sa. La mattina dell'appuntamento sono agitatissima, ho le farfalle nello stomaco, mi sento una quindicenne alla prima cotta. Quando lo vedo ho un sobbalzo. Mi cadono gli occhiali, le chiavi che avevo in mano. Se avessi immaginato una scenetta del nostro incontro, non l'avrei di certo immaginata in quel modo. Goffa lo saluto e ci diamo due baci sulla guancia. Siamo imbarazzati tutte e due, ma forse lo sono solo io. Lui è sicuro e c'incamminiamo verso il suo amico. Altre presentazioni e poi la giornata passa molto lentamente...troppo lentamente. Ci saremmo scambiati sì e no 4 parole. Lui ed il suo amico facevano comunella e non c'è stato modo di infilarsi nei loro discorsi. Ho tanto sperato che la mia amica si sbagliasse quando d'un tratto sbotta: "Questo non ti richiama più"! Invece aveva ragione. Verso sera, mi scrive un lungo messaggio. Lungo da sembrare carino e celare le parole nascoste che a grandi linee sono state queste: "Mi spiace ma...!"
Non ricordo le parole precise del messaggio, il mio subconscio ha cercato subito di rimuoverle. Il senso era quello comunque. Ora sto cercando di ripartire da zero. Sono (abbastanza) felice ed il Natale tutto sommato è stato un bel Natale. Anno nuovo, vita nuova. Ripartiamo tutti con i buoni propositi no?